Project Description

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MIC CHECK

Interamente scritto, prodotto, registrato e mixato da Sima presso EclisSima studio.
Label: s!ma
Mix: Sima
Master: Don MadDonald https://youtube.com/@DonMadDonald
Grafica: Doom Scrollers (Fabio Roversi e Lorenzo Fornaciari)
https://instagram.com/doomscrollers.studio

Testi

Musica cara, mia dolce consorte
Unica e rara, bene e male, vita e morte
Sostieni chi confida in te, non abbandonarlo
Impossibile sarebbe il resto e come affrontarlo
Cicatrici chiuse solo ascoltando note
Assimilando i testi o cercando in me una dote
Creando le atmosfere azzeccate per il viaggio
Osservando con gli occhi della mente il paesaggio
Libero i pensieri poiché sei tu alla guida
Prendimi teco, trasformi ciò che eran grida
In ritmo, poesia con passione e poi gli incastri
Scrivo le rime e dopo riavvolgo come i nastri
Concentro le energie, la fatica paga dazio
Inchiostro nero scorre fluido e riempie lo spazio
Memoria alla base ed esperienze sulla carta
Inizio il mio testo anche se l’aria è rarefatta.

Musica stronza, mia dolce consorte
Unica amara, vita puttana gambe corte
Spenta non esisti, non dimenticarlo
Impossibile come sto testo e sai di che parlo?
Che se non ti creo dimmi dove sta l’aiuto?
Assecondi tutti e questo l’ho sempre saputo
Guarisci si ma solamente in prima fase
Ubiquità, alla sera sei in tutte le case
Arrivi dove addirittura non esiste dialogo
Restituisci forza tipo uno psicologo
Io ero incredulo ma ti ho sempre trovata
Sempre disponibile malgrado un pò abusata
Credevo fosse inutile e facessi tutto sola
Invece il lavoro è di coppia come a scuola
Meglio forse, tu sei molto democratica
Importa avere cose da dire e metterle in pratica.

In mezzo al mare a naufragare coi pensieri
sempre stato in alto mare esattamente come ieri
eri pronto o no? o almeno si parevi esserlo
fermo al porto, pronto a bordo per andare a chiederlo
appaio, scompaio, penna e calamaio
la vita è intermittente come la luce del faro
ho tutto l’occorrente, c’è la luna non c’è vento
ho un’ancora ma a spingermi è il cambio d’accento
ancora una volta, ancora una vita
ho sciolto la corda e ho incrociato le dita
è un viaggio all’interno del mio io più nascosto
che detto sincero io manco tanto conosco
a tu per tu, un dejavù mi perdo nel blu
l’agenda è immacolata ma ci devo bere su
una bottiglia di Nikka, un boccettino d’assenzio
il naufragar m’è dolce in questo assurdo silenzio.

Ma qual’è il senso di stare a fissare intenso
il mare mi pare immenso mi appare la luna e penso
solo nella mia barca, una penna nella casacca
una piccola agendina e pensieri nella bisaccia
brindo a sta vitaccia che mi si legge in faccia
prendo il bicchierino nascosto nell’altra tasca
riflesso mosso come il mio viso in questa bonaccia
la penna che setaccia, lei scava e mi minaccia
traccia dopo traccia, ormai è carta straccia
allaccio la casacca prima che il cuore si ghiaccia
c’è terra lontana o forse solo un miraggio
sogno o son desto, son libero ostaggio
viaggio da fermo fermo son sempre stato
confermo che mi sono perso e poi ritrovato
son ritornato come un vecchio marinaio
e proprio come lui attracco al molo e scompaio.

Mai stato troppo tempo fermo attraccato al molo
senza le nozioni su come stare in volo
il mio moto perpetuo è un movimento imperfetto
spalle dritte, gonfio il petto e resto in assetto
seguo il vento cavalcandone le forme
a un pelo dalla sabbia per non lasciare le orme
qui non si dorme, un occhio resta sempre aperto
son più le cose nuove che non ho ancora scoperto
non mi fingo esperto, anzi correggo
esperto lo sei e ti sei esposto e sofferto
io spiego le ali ma voi non le capite
non ci sono manuali su come leccar ferite
le mie hanno la crosta e non le metto in mostra
ci pensa la vita e ricordarmi quanto è tosta
faccia tagliata in linea con il personaggio
dalla parte sbagliata ma con tanto di coraggio.

Tanto di coraggio senza trucco senza inganno
l’impulso sta nel vivere senza paura a farlo
sai di cosa parlo? ma sei che ormai hai capito
punto a stare bene non a puntare il dito
il mio appunto preferito: lo ripeto spesso
“se vuoi cambiare il mondo prima cambia te stesso”
ammesso che non sia facile ma indispensabile
niente compromessi niente qui è troppo facile
tengo giù il busto anche se troppo poco robusto
setto l’andamento e m’imposto col passo giusto
seguo il flusso confido sempre nel mio istinto
che mi ha sempre salvato e sempre mi ha contraddistinto
non ci sono regole stando fermi al suolo
poiché sospesi in aria conta solo stare in volo
mai planare bassi nemmeno in avaria
si è accesa una luce ma è quella della cassa spia.

Nato in pieno inverno a cavallo dei novanta
nevicava in abbondanza c’era freddo nella stanza
gioia esuberanza dei miei genitori
ricolmi di speranza nel mondo là fuori
già da dove sono nato si poteva capire
non è “Villa delle Rose” il mondo è pieno di spine
da Reggio la mia storia dove è iniziato tutto
gli amici, la scuola, il calcio e il primo lutto
di colpo tutto brutto tutto tutto senza senso
tutto così grande così forte così intenso
penso ancora oggi a quanto non sia stato facile
credersi imbattibile pur essendo fragile
pagine su pagine di rime e di parole
grazie all’ascendente ho bilanciato le due cose
l’amore poi l’odio, il cuore sul podio
cicatrici sull’asfalto e polmoni pieni di iodio
io, Dio, una relazione a tratti
fatta di incomprensioni si e di grandi schiaffi
si è indurito il cuore ma non più della testa
le spine delle rose le ho sopra il costato a destra
la via è questa, la meno illuminata
secondo te quale strada è quella sbagliata?
data la testardaggine contraddistingue il segno
scelgo il buio e mi ci metto d’impegno
mai rimasto fermo è un errore imperdonabile
se non restare immobile a guardare impassibile
impossibile, oltre ogni limite mi limito a spingere
tutto avanti e intorno inizia a cedere
da non credere, lo dice la Carta del Cielo
Luna contraria, io Saturno non lo vedo
non lo sento però lo percepisco
porto a termine ciò che ho iniziato e finisco.

Testa dura, come ogni santo giorno
la mia cura aver la musica attorno
con paura poiché domani è un altro giorno
su misura, le rime tracciano il contorno.
Gara pura come per ogni capricorno
la cui natura è ripartire ogni giorno
senza paura, ogni 31 mi aggiorno
la forza oscura cresce dentro non guardando intorno.

Quella da seguire nonostante tutto quanto
la rotta personale seguo come un sogno infranto
un segno nel vetro, trasparente ma profondo
non mi fermo al muro, al massimo lo sfondo
fondo passione come colori a bomboletta
traccio l’outline non precisa ma di fretta
qua nessuno aspetta né tanto meno il karma
il micro, decisi allora e divenne arma
di difesa, ma soprattutto di libertà
nel nero il colore parole per chi non ne ha
ogni sfumatura frantuma colora elabora
la vita è sicura se unisco la teoria alla pratica
la patente nautica se fluttuo tra i pensieri
tutto può cambiare qui, tranne il tuo ieri
penso al mio presente, giorno per giorno
arriverò al domani e qui non farò ritorno.

Tutto partito da un paesino e i suoi abitanti
ricordo infinito fatto di sogni e di rimpianti
tanti gli amici e gli istanti tempi passati
diamanti grezzi tanto rari quanto sfaccettati
scheggiati dalla vita che non sempre è stata easy
soldati in gioventù attraverso varie crisi
precisi i ricordi scanditi nella memoria
incisi con l’inchiostro sul libro della mia storia
gloria a ciò che è stato che non tornerà più indietro
vittoria nessuna ma almeno io non arretro
come il vetro, trasparente ma molto fragile
nessun segreto, ho imparato dalle mie lacrime
pagine su pagine e molto è da trascrivere
puntini al margine, episodi devo vivere
esprimere su un foglio bianco tutto ciò che sento
lettere in grassetto che lottano col vento.

Sono ciò che sono grazie a quello che ho vissuto
un suono di cassa e rullante dentro a un cuore muto
ho saputo dare un nome al battito, Don e Mr. Nilo
ho avuto buoni amici che ancora stanno in cammino
vicino al mio percorso di vita e musicale
inclino la testa e dentro sento strumentale
sale la fotta ogni volta che penso al Soave
cicale d’estate e i miei pensieri chiusi a chiave
grave sarebbe stato rimanere schivi
nave pirata fatta di sogni e di obiettivi
privi di una mappa ma pieni di passione
attivi in uno studio o a correre dietro ad un pallone
in ogni condizione non smetto di sognare
in ogni situazione cerco sempre di spaccare
scappare non fa per me, io dovunque resto
faticare a crescere mi ha reso uomo presto.

Ancora nel mio viaggio sempre solo resto zitto
penso a quel che ho detto, leggo ciò che ho scritto
cerco ancora il sole trovo acqua sulle suole
la pioggia ancora insiste il sole è andato altrove
dove di preciso non lo so e non mi interessa
viaggio con la testa mentre il traffico mi stressa
pressa nella testa riflessa resta questa
immagine perplessa di una strada un pò complessa.
Proseguo nel mio viaggio sempre solo tiro dritto
penso a quel che ho detto rileggo ciò che ho scritto
in cerca del mio sole tra le nuvole le suole
la nebbia ancora insiste il sole è andato altrove
dove di preciso non lo so ma m’interessa
viaggio con la testa mentre il traffico mi stressa
pressa nella testa perplessa resta questa
immagine riflessa di una strada compromessa.

Solo una via ma tanti i chilometri corsi
posto sicuro lavoro futuro e dossi
fossi stato meno frettoloso non l’avrei intrapresa
la seicento rossa una salita e sua discesa
poi la sua fine l’Opel Corsa e il nuovo bivio
purché si vada si ma dove ok qual’è il motivo?
sentirmi inutile o sentirmi solo un pò più vivo?
da casa a chiesa casa lavoro ma operativo
privo di traffico ma con a bordo musica
cambio canale si ma questa è una traccia unica
da imprenditore di me stesso non è proprio uguale
passare a controllare le ceramiche d’estate
comunicare cambiamenti e farlo via radio
la stessa radio che ora utilizzo in magazzino
tutto nuovo nuova casa nuova city nuovo studio
coi vecchi amici e nuovi altri sempre in cammino
da Reggio a Parma e poco dopo Parma Reggio
90 bpm e potrebbe andare peggio
non indietreggio, proprio come ho sempre fatto
niente pareggio, porto il 10, Roberto Baggio
saggio non lo sono ma ho fatto esperienza
indispensabile per strada come la benza
il mood è questo, tasto play ingrano la prima
fari spenti, testa viaggia mentre sto alla guida.

La bobina gira la lascio girare
mi perdo con gli occhi fissi fuori a guardare
il tempo che cambia le luci che si spengono
le tag sul garage che a malapena si leggono
scruto il paesaggio seduto sopra i miei pensieri
che cambiano a ogni passaggio come sti sentieri
che girano in testa come vinili sulla piastra
tipo una giostra seduto sulla mia Opel Astra
rifletto come solito fare il vetro davanti
in stazione al binario 89 rimpianti
tu parti o resti o resti solo da ste parti
resti solo o parti solo per non annoiarti
la via è sempre la stessa eppure non la riconosco più
è un dejavù guardo su e non ci son più
i semafori ma solo stelle a luce intermittente
senza più noi, senza più me senza la stessa gente
tutto è cambiato ma tutto resta uguale in fondo
affondo il piede nella nebbia in cui io mi nascondo
con gli occhi chiusi, sogni sfusi gli incubi appesi
sono insieme ai demoni che non si sono arresi
il buio mi circonda eppure non mi fa paura
sono in fase di sviluppo come in camera oscura
la luce sta fuori ma come i tori vedo rosso
pronto a rincorrerli e a levarmeli di dosso.

E’ passata mezzanotte fuori la città che dorme
le ombre che si allungano io ricarico le forze
in ordine qui niente è evidente qui niente è in forse
il mezzo è già fermo sul primo, il palo è di fronte
c’è una rete di metallo che a rombi offre una visuale
per terra cinque pezzi di vetro pronti a tagliare
poco male, scavalcare un salto e siamo dentro
non si torna indietro, silenzio, non c’è vento
tutto perfetto niente bozzetto tutto in “freesta”
Meck davanti io in mezzo Lante a chiudere la lista
lettere d’argento come i Colle Der Fomento
sacra arte urbana non è moda del momento
decodifica gli incastri assicurati di leggere
la missione sta nel codice non solo lettere
visita il quartiere vai a spasso tra alfabeti
museo di strada troppo ingombrante per le pareti.

Beat Belton Skinny Fat Cap
Kobra paint, Ironlak Montana e Clash
Flow Hardcore, Top 2 Bottom, mille flop
End 2 End, loop, drop, wholecar con i bro

Modalità aereo, telefono in tasca
lo sfondo omogeneo veloce come al Nascar
nero mascara outline bella spessa
luce in carrozza e ho tutta l’ansia che pressa
ma l’adrenalina che passa da parte a parte
mi fa creare lettere erette a regola d’arte
libera espressione un estensione del pensiero
famelico di sfumature seguendo un criterio
su questi ciottoli muovo veloce i passi
primo lo stile secondo non puoi distrarti
un passo falso e tac scatta l’imboscata
però un momento…missione salvata
su indelebile rullino 800 Agfa
siamo fuori col fiatone e gli attacchi d’asma
notte fantasma ci vediamo in mattinata
passa il treno noi al bar con birra ghiacciata.

Non sono mai stato un seguace di questi numeri
non ho un certificato che piace mostrar gli stupidi
suoni nitidi si fanno spazio senza scorciatoie
solo un punto netto a deviare le traiettorie
ho puntato da sempre ad essere prolifico
a far quadrare le cose anche nel momento più critico
punto d’origine e fine di ogni concetto detto
metto in discussione e lo mantengo bello stretto
quel senso di fame e non sono mai soddisfatto
punto in alto e penso spesso ad un contratto
ma rimango attratto dall’amore a sta cultura
in un mare di niente differente spazzatura
è la mia legislatura l’ambito è l’artistico
volevo fare poco e male facevo il politico
ma fortunatamente io voglio comunicare
crescere mentre lo faccio impara ad ascoltare.

Io sono il numero vero, resto sempre indietro
rimango allo zero fermo e non arretro
tutti numeri uno ehy ma che succede amigo?
“tutti pazzi” ed è qui che sta l’intrigo.
Io sono il numero vero resto sempre indietro
rimango allo zero fermo e non arretro
tutti numeri uno ehy ma che succede amigo?
“tutti pazzi” sulla stessa via di Endrigo.

Partito da…va beh sembra scontato
ma tutto ciò che dico è frutto di cos’ho imparato
studiato ascoltato rapito dal volume alto
di dischi in vinile, gocce di spray sopra l’asfalto
senza guanti tanti elementi le dita sporche
di acrilico poi nero inchiostro e dopo la polvere
rime su rime, porto le mine come mine
col mio porta-mine traccio linee di confine
fino a che la fine non sarà a confine
è lì che i numeri che posso dire?
conteranno sine per sentito dire
lo stile alla fine o ce l’hai o te lo inventi
tutti in prima fila a fare numeri, contenti?
io sono a zero, straniero come i Sangue Misto
io numero zero voi meteore, “Chi l’ha visto?”
rifletto, quanta scena in questa scena
da 100 a 0 ci vuole un momento a fare pena.

Io sono il numero vero, resto sempre indietro
rimango allo zero fermo e non arretro
tutti numeri uno ehy ma che succede amigo?
“tutti pazzi” ed è qui che sta l’intrigo.
Io sono il numero vero resto sempre indietro
rimango allo zero fermo e non arretro
tutti numeri uno ehy ma che succede amigo?
“tutti pazzi” sulla stessa via di Endrigo.

Questa è la storia di un altro figlio di puttana
le radici al Sud i soldi al New York Copacabana
come ogni settimana portava il suo pane a casa
arrotondava con gli hamburger per sfida poi li mangiava
ma dopo tutto chiuso tutto fermo da ristrutturare
troppo l’orgoglio pungente come la fame
o ti prepari un piano B altrimenti lascia perdere
ma un giorno eccolo il treno che tu devi prendere
di nome Don Shirley afroamericano musicista
in partenza per il tour ma in assenza di un autista
la meta è il Sud quindi una meta più che razzista
Green Book per uno stato segregazionista
la Cadillac accesa di colore light blue
pronta a partire uno nove sei due
un bacio a figli e moglie spegne lo Zenith avanti
8 settimane Tony i suoi soldi sono tanti.

Partita la tournée Don Shirley trio al completo
Tony che fa strada Oleg e George stanno dietro
dal Bronx al Midwest, Kentucky poi North Carolina
Mississippi per finire in piena Alabama
prima tappa Louisville, davvero poco ospitale
ma la voglia di uscire, andare a bere in un locale
attira il musicista e la prepotenza bianca
un pugno dopo l’altro mirando dritto alla faccia
zigomi rossi labbra rotte e tutti fermi
fecero scattare Lip per sti quattro vermi
Don voleva bere proprio come tutti quanti
a lui non fu concesso, era un nero in mezzo ai bianchi
e in macchina le mani a 10 e 10 sul volante
occhi sulla strada le date ancora tante
l’importante, non solo talento in questo viaggio
i cuori della gente si cambiano col coraggio.

Con la violenza non vincerai mai ci vuole dignità
dalla dignità non si prescinde, Shirley questo sa
che cosa fa? un tour intero nel profondo Sud
dove un nero non può andare e potrebbe non tornare più
ma ancora una data Birmingham poi è finita
tanta strada fatta tutta quanta però in salita
ma a cena a Rocky Creek non è gradita la presenza
400 ospiti a ridere con prepotenza
Nat King Cole fu il primo nero a farlo
suonare e avere tutti sotto pronti a picchiarlo
la musica non ha colore è nera e bianca Steinway
tu ti senti forte si, chi cazzo sei ehy?
“è il nono inning Tony dimmi tu che cosa fare?
suonerò solamente se dirai di continuare”
fanculo il locale andarono in un altro posto
The Orange Bird e finalmente riconoscono
“il nero qualsiasi” ma col grande talento
sui tasti volava soave come fa il vento
intrattenimento Tony Lip guarda sorridente
un Cutty Sark e un occhiolino a dire: finalmente!
ha vinto la musica e ha perso l’ipocrisia
la stessa ipocrisia si è tramutata in rispetto
in questa storia forza, coraggio e fantasia
fanculo il razzismo e concludo con questo concetto.

Chiuso in cameretta con la fretta di chi non aspetta
il tempo passa avanti veloce come in Lambretta
con il vento in faccia tagliente come una lametta
pressa, ormai è moda è solo un testa a testa
puntare a stare in testa ma è solo un testa coda
dove tutto ormai è finto tutti figli di uno slogan
il tempo è prezioso e non intendo il deejay
“emergency” la pandemia non è il Nintendo Day
due anni recluso per via di un virus contagioso
qui nessuno escluso anche il politico il mafioso
a riposo forzato tutti fermi in quarantena
ti senti condannato pronto a scontar la pena
ma tutto sommato mi son trovato a far quesiti
se aveva ancora un senso esprimersi tra sti spartiti
tutti spariti a vivere una strana quotidianità
inghiottiti dalle paure e le fragilità
ma alla fine, non è Covid ma esigenza
niente pressioni, niente di niente no scadenza
è benza interiore la scintilla di un fuoco perenne
rabbia repressa che esce su queste frequenze
sul sequencer ho sempre messo tutta la mia vita
scritta forte a penna sul foglio niente matita
di certo avrei cambiato nel tempo più di una virgola
l’inchiostro è indelebile la vita è solo una singola.

Il tempo speso per sognare non è mai perso
il tempo per sognare risiede in ogni verso
il tempo perso è restare fermo immerso
tra le due lancette a cercare un senso.
Il tempo speso a non sognare è tempo perso
il tempo per sognare risiede in ogni verso
il tempo perso è vivere in modo diverso
tempo personale da usare in quest’Universo.

Perdermi mi sono perso, immerso in un mare terso
nel buio immenso dei mio Universo
che trova un senso solo quando tutto questo è spento
e adesso non fa più spavento richiamo il vento
l’ululato dei pensieri che oramai sanno la via
sono di casa con residenza, la mia
la notte col suo buio però mi tranquillizza
anestetizza il male e allontana chi terrorizza
Nictophobeea cioè paura della notte
ma è stato sempre il giorno a darmi le peggio botte
ora paura zero son rimaste fantasie
non ho perso tempo ho distrutto le mie fobie
nel buio della notte illumino solo l’inconscio
tutto silente metto a tacere ogni rimorso
forse qualche rischio ho corso perenne rosso
ci metto croce sopra come al Pronto Soccorso
fin qui a posto, granelli da clessidra
riparto con nuova testa manco fossi Idra
gira la ruota gira la faccio girare
non perdo altro tempo stando fermo a guardare
fare o non fare qui non c’è provare
fai ciò che devi fare non puoi rimandare
tempo perso diventa tempo per sognare
ricordalo e dillo a chi ti dice di cambiare.

Abbiamo avuto il piombo, abbiamo avuto il fango
abbiamo avuto tutto ma vediamo ancora in nero e in bianco
stanco sono stanco m’incanto manco tanto
assomiglio a Cash e Tango mi avvicino a Ciccio e Franco
trama all’italiana la dose quotidiana
di merda che ci piove addosso ogni settimana
lavato con Perlana poi Ava come lava
il cielo resta nero a colori consumava
tramo la trama filo spesso del discorso
sgamo chi sgama e con bava brama per rimborso
tutti qui tutti mc tutti benvenuti
ok tutti presenti si ma testi senza contenuti
siete Venuti come Mario giù dai bassifondi
la rima ogni capello ma siete Mario Biondi
tutto si spiega il talento annega
tu e la tua congrega brutta piega e nega
di non farne parte mega
a caccia di soldi proprio come in El Dorado
vi fareste in sette parti come le sfere del Drago
senza dignità a sfoggiare lusso e social
poi per carità ogni tanto fate musica
non dimenticate ciò che date poi avrete
mille dischi d’oro appesi alla parete
tutti quanti numeri che calcolerete
tutti finti G fino a che avrete rete
dopo “no segnale” rimane quello che fate
tutto avrà il suo peso compreso vostre cazzate
di rime ben serrate da voi mai ascoltate
d’altronde, se cerco rap voi cosa c’entrate?
bella domanda tutti in branda outfit da Standa
rimanda indietro il nastro e impara insieme alla tua banda
oltre le vocali ci son le consonanti
molto più difficili ma almeno più varianti.

Il mio cielo è nero in mezzo al tuo cielo Blanco
la musica è la stessa ma è cambiato tutto il palco
rabbia e passione sono in pensione già da tanto
sento la tua canzone ed è perfetta per il salto
si ma a testa in giù, bunjee jumping senza fune
non ho più l’antidoto ma resto sempre immune
di merda ce n’è un fiume e non sai nuotare neppure
tutto mi sta stretto tipo le tue congetture eppure
sono io che sbaglio almeno stando ai vostri numeri
tra semi analfabeti ragazzini e peli pubici
bussano alla porta, Tik Tok chi è?
Sono sempre Sima scrivo e ascolto sempre rap
non mi interessa come flexi, che cosa spacci
quanto sollevi a me interessa solo quanto spacchi
e sappi bisogna farsi il culo come Vale Nappi
se strappi na botta di troppo poi collassi
tutti assi, ma non in questa mano
cambia le carte oppure resta sul divano
mi viene il nervoso a sentirvi solo blaterare
senza senso compiuto avete zero spina dorsale
legge del Taglione dove il forte schiaccia il debole
il coglione non è in gara eppure qui fa lui le regole
contro ogni ingiustizia mi metterò in mezzo
tu vedi la calma in me ma non mi vedi dentro
sento più spesso violenze subite e impartite
da gente che amate seguite e non vi aspettavate
società in declino quindi tocca stare accorti
io cammino dritto su pavimenti storti
occhio a come ti comporti attento a ciò che dici
con chi tu ti circondi scegli bene gli amici
porta rispetto là fuori non ti è dovuto niente
alla gente parla meglio che è molto conveniente.

Hai mai pensato di avere i giorni contati?
tra un impegno e l’altro in marcia come soldati
tutti indaffarati occupati e volti segnati
graffiati dai pensieri che non si sono scrollati
come adesivi su un muro non troppo ruvido
difficili da togliere c’è un cielo grigio tiepido
ti alzi la mattina più domande che risposte
tanti i sé e i forse ma con forze opposte
non ricordo più dove le ho riposte
intendo le risorse le energie quelle nascoste
tutto quanto passa passerà o è già passato
a volte oltre la pioggia, diluvia sul bagnato
mai asciugato e perché avrei dovuto
ho imparato ad adattarmi mai stando seduto
ho bevuto fino all’ultima goccia dentro al mio vaso
per evitare il trabocco così a caso.

Passano i giorni scorrendo uno dopo l’altro
tutti uguali sfrecciano, ruote sull’asfalto
alcuni però si inceppano strada facendo
e di colpo non sai perché tu stai percorrendo
la stessa strada da almeno un paio d’anni
uguale a molte altre ma questa ha portato danni
non solo quelli fisici con pensieri enormi
ingombranti cosi tanto da non riuscire ad oppormi
come pormi, sottopormi al quotidiano
più ci penso troppo e meno vado lontano
lui entra in casa come se avesse le chiavi
non farsi trovare però spetta a quelli bravi
schivi per natura ma sempre pronti a tutto
pronti a cambiare le carte e il loro costrutto
in piedi nascosti tra le pareti del pensiero
in un mare di dubbi rimanendo sempre vero.